Memorizzazione elettronica e invio corrispettivi giornalieri: dall’Agenzia Entrate le risposte ai dubbi più frequenti

A seguito di dubbi e segnalazioni pervenute da operatori e cittadini, con la Circolare n. 3 del 21 febbraio 2020, l’Agenzia delle Entrate fa il punto sulle ultime novità in tema della memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei dati relativi ai corrispettivi giornalieri, come ad esempio la possibilità di utilizzare il credito d’imposta per i registratori telematici se l’acquisto avviene tramite leasing, come comportarsi con la trasmissione dei corrispettivi nel caso dei cosiddetti ticket restaurant ecc.

Relativamente al credito di imposta per l’acquisto o l’adattamento dei registratori telematici per la memorizzazione e la trasmissione telematica dei corrispettivi l’Agenzia chiarisce che l’acquisto e l’adattamento riguarda sia i modelli nuovi che quelli usati.
Possono fruire della agevolazione anche coloro che utilizzano il registratore telematico, sostengono la spesa per l’acquisto o l’adeguamento dello strumento elettronico nel 2019 e nel 2020 e ne divengono eventualmente proprietari in un secondo momento, come nel caso dell’utilizzo in leasing. Resta fuori dall’agevolazione chi acquista gli strumenti non per uso diretto, ma per una successiva cessione a vario titolo.

Relativamente invece alla memorizzazione dei "buoni pasto" nella Circolare viene chiarito che, nel caso in cui il pagamento avvenga tramite l’utilizzo dei buoni pasto, alla ricezione del ticket il commerciante è tenuto a memorizzare il corrispettivo, in tutto o in parte non riscosso, e ad emettere comunque il documento commerciale. Dal 1° luglio 2020 sarà poi possibile specificare più nel dettaglio la natura della transazione.

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Registrazione degli atti privati: i codici tributo per il versamento delle somme dovute

Con la Risoluzione n. 9/E l’Agenzia delle Entrate ha istituito i codici tributo per il versamento, tramite modello F24, delle somme dovute in relazione alla registrazione degli atti privati, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 26 aprile 1986, n. 131.

Per consentire il versamento delle somme di cui sopra, tramite modello F24, sono quindi stati istituiti i seguenti codici tributo:

  • “1550” denominato “ATTI PRIVATI – Imposta di registro;
  • “1551” denominato “ATTI PRIVATI – Sanzione pecuniaria imposta di registro – Ravvedimento”;
  • “1552” denominato “ATTI PRIVATI – Imposta di bollo”;
  • “1553” denominato “ATTI PRIVATI – Sanzione imposta di bollo – Ravvedimento”;
  • “1554” denominato “ATTI PRIVATI – Interessi”.

Con la stessa risoluzione sono stati inoltre ridenominati i vigenti codici tributo per consentire il versamento, tramite modello F24, delle somme dovute a seguito degli avvisi di liquidazione emessi dagli uffici dell’Agenzia delle entrate.

Si tratta dei seguenti codici:

  • “A196” ridenominato “ATTI PRIVATI – ATTI GIUDIZIARI – Imposta di registro – somme liquidate dall’ufficio”;
  • “A197” ridenominato “ATTI PRIVATI – ATTI GIUDIZIARI – Sanzione Imposta di registro – somme liquidate dall’ufficio”;
  • “A146” ridenominato “ATTI PRIVATI – ATTI GIUDIZIARI – SUCCESSIONI Imposta di bollo – somme liquidate dall’ufficio”;
  • “A148” ridenominato “ATTI PRIVATI – ATTI GIUDIZIARI – SUCCESSIONI Sanzione Imposta di bollo – somme liquidate dall’ufficio”;
  • “A151” ridenominato “ATTI PRIVATI – SUCCESSIONI – Tributi speciali e compensi – somme liquidate dall’ufficio”;
  • “A152” ridenominato “ATTI PRIVATI – ATTI GIUDIZIARI – SUCCESSIONI – Interessi – somme liquidate dall’ufficio”.

Solo il 27,6% delle S.r.l. sono in regola con la nomina dell’organo di revisione

In ritardo le nomine degli organismi di verifica per le Srl: solo 1 su 4 si è dotata nei tempi previsti di un collegio sindacale, sindaco o revisore, con grandi disparità tra Nord e Sud.

Delle 104.000 società di capitale (escluse immobiliari e finanziarie) obbligate a dotarsi di organi di controllo, cioè sindaci, revisori dei conti o collegi sindacali, sono circa 3.800 quelle che potrebbero venire segnalate agli OCRI (Organismi di Composizione delle Crisi d’Impresa) nel 2020 per aver superato gli indici di allerta relativi al patrimonio netto o ai cinque indicatori settoriali individuati dal CNDCEC.

Nel 2021, quando potranno essere indicate anche le altre società, il numero è destinato a salire significativamente.

Sono le stime a cui sono pervenuti il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC) e il partner scientifico Cerved, applicando la nuova normativa alle società di capitale che hanno depositato i bilanci nel 2017 e nel 2018.

Le società che, stando ai bilanci 2017 o 2018 presenti nel database Cerved, hanno tale obbligo sono 104.570, un cluster rilevante se si considera che, dal prossimo agosto gli organi di controllo dovranno segnalare lo stato di crisi agli OCRI, gli Organismi di Composizione delle Crisi d’Impresa e, in base ai bilanci, il numero di società che potrebbero venire segnalate, con patrimonio netto negativo oppure con il superamento di tutti e cinque gli indici, è pari a 3.830, cioè il 3,7% del campione.

Lo studio ha analizzato altresì le 67.000 S.r.l. obbligate alla nomina dell’organo di controllo e ha evidenziato che solo il 27,6% è in regola, con una netta differenza tra Nord e Sud d’Italia: si va dal 34,8% dell’Emilia Romagna o al 34,7% del Friuli, al 16,4% della Campania e al 14,6% della Puglia.

Nello specifico, la percentuale più bassa riguarda le società più piccole (meno di 50 addetti), che arrivano al 26,5%; le medie (tra 50 e 250 addetti) si fermano al 36,2%, quelle grandi (più di 250 addetti) arrivano al 55,4%.

Si registrano, inoltre, grosse differenze a livello territoriale.

Le Regioni con le percentuali più alte di imprese che si sono adeguate al nuovo obbligo sono tutte quelle del Nord. Ai primi posti della classifica, infatti, ci sono Emilia Romagna (34,8%), Friuli Venezia Giulia (34,7), Lombardia (33,9), Toscana (30,9) e Piemonte (30,6).

In fondo alla classifica, invece, le Regioni del Sud Italia: Sicilia (19,6%), Sardegna (19), Molise (18,3), Campania (16,4) e Puglia (14,6).

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