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Fondo di solidarietà per la sospensione delle rate mutui prima casa: come attivarlo

Il Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa (il cosiddetto fondo Gasparrini) è stato istituito, presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con la legge 244/2007 e prevede la possibilità, per i titolari di un mutuo fino a 250.000 euro, contratto per l’acquisto della prima casa, di beneficiare della sospensione per 18 mesi del pagamento delle rate al verificarsi di situazioni di temporanea difficoltà.

Il Fondo sostiene il 50% degli interessi che maturano nel periodo della sospensione.

In occasione dell’emergenza sanitaria per l’epidemia di Coronavirus il Fondo è stato rifinanziato con 400 milioni di euro e, come disposto dall’articolo 54 del Decreto legge 18/20020, la platea dei potenziali beneficiari è stata allargata a:

  • i lavoratori che hanno subito una sospensione o una riduzione dell’orario di lavoro per un periodo di almeno 30 giorni (Cassa Integrazione o altri ammortizzatori sociali);
  • i lavoratori autonomi e liberi professionisti (per un periodo di 9 mesi dall’entrata in vigore del Decreto legge n.18/2020) che hanno registrato in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020, ovvero nel minor periodo intercorrente tra la data dell’istanza e la predetta data, una riduzione del fatturato superiore al 33% rispetto a quanto fatturato nell’ultimo trimestre 2019 in conseguenza della chiusura o della restrizione della propria attività, operata in attuazione delle disposizioni adottate dall’autorità competente per l’emergenza coronavirus.

Restano comunque in essere le altre casistiche di temporanea difficoltà economia già precedentemente previste per l’accesso al Fondo, ovvero:

  • la cessazione del rapporto di lavoro subordinato, ad eccezione delle ipotesi di risoluzione consensuale, di risoluzione per limiti di età con diritto a pensione di vecchiaia o di anzianità, di licenziamento per giusta causa o giustificato motivo soggettivo, di dimissioni del lavoratore non per giusta causa, con attualità dello stato di disoccupazione;
  • la cessazione dei rapporti di lavoro “atipici” di cui all’articolo 409, numero 3), del codice di procedura civile, ad eccezione delle ipotesi di risoluzione consensuale, di recesso datoriale per giusta causa, di recesso del lavoratore non per giusta causa, con attualità dello stato di disoccupazione;
  • la morte o riconoscimento di handicap grave di un titolare del mutuo, ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, ovvero di invalidità civile non inferiore all’80 per cento.

Per ottenere la sospensione del mutuo, il cittadino in possesso dei requisiti previsti per l’accesso al Fondo deve presentare la domanda alla banca che ha concesso il mutuo e che è tenuta a sospenderlo.

Fino al termine dell’emergenza COVID-19, per l’accesso al Fondo non sarà richiesta la presentazione dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) e sarà possibile farne richiesta anche per coloro che hanno in passato già beneficiato della sospensione del mutuo purché abbiamo regolarmente pagato le rate degli ultimi 3 mesi.

Scarica il modulo per fare richiesta di sospensione delle rate del mutuo alla tua banca.

Il credito d’imposta C1 non spetta in caso di affitto di azienda

In una delle FAQ pubblicate sul suo sito internet il MEF ha precisato che il “Credito d’imposta per botteghe e negozi” si applica esclusivamente ai contratti di locazione di negozi e botteghe (classificati catastalmente come C/1, “rimanendo esclusi i contratti aventi ad oggetto, oltre alla mera disponibilità dell’immobile, anche altri beni e servizi, quali i contratti di affitto di ramo d’azienda o altre forme contrattuali che regolino i rapporti tra locatario e proprietario per gli immobili ad uso commerciali”.

Approvato il modello IVA TR per la richiesta di rimborso o l’utilizzo in compensazione del credito IVA trimestrale

Con il Provvedimento del 26 marzo 2020 l’Agenzia delle Entrate ha approvato il modello IVA TR per la richiesta di rimborso o per l’utilizzo in compensazione del credito IVA trimestrale, comprensivo del prospetto riepilogativo riservato all’ente o società controllante per la richiesta di rimborso o per l’utilizzo in compensazione del credito IVA trimestrale del gruppo.
Sono state inoltre approvate le relative istruzioni e le specifiche tecniche per la trasmissione telematica dei dati.

Il nuovo modello IVA TR, che sostituisce quello approvato con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 19 marzo 2019, deve essere utilizzato dai contribuenti che hanno realizzato nel trimestre un’eccedenza di imposta detraibile di importo superiore a 2.582,28 euro e che intendono chiedere in tutto o in parte il rimborso di tale eccedenza, o intendono utilizzarla in compensazione anche con altri tributi, contributi e premi.

Smart working: cos’è e come funziona in Italia. Guida gratuita sul lavoro a distanza

Il Lavoro Agile o Smart Working, è sinonimo di benessere e produttività dei dipendenti, oltre che di riduzione delle emissioni, ma la recente emergenza sanitaria legata al Coronavirus ci ha dimostrato quanto il lavoro a distanza si stia rivelando un’arma sempre più fondamentale per fronteggiare questo tipo di situazioni.

Molte realtà imprenditoriali hanno adottato a pieno regime lo Smart Working, previsto dal decreto attuativo del 23 febbraio 2020 n. 6, con l’obiettivo di ridurre al minimo i rischi e le possibilità di contagio, senza rinunciare a portare avanti le proprie attività.

Il sito internet osservatori.net ha messo a disposizione un’utile guida gratuita dal titolo "SMART WORKING, il Lavoro Agile dalla teoria alla pratica", in cui sono approfondite le seguenti tematiche:

Telelavoro e Smart Working sono la stessa cosa?
Lo Smart Working per le emergenze: il caso Coronavirus
L’evoluzione normativa del Lavoro Agile
La diffusione dello Smart Working in Italia
Lo Smart Working nelle grandi aziende
Le Piccole e Medie Imprese
Le Pubbliche Amministrazioni
Le best practice nel panorama nazionale
I benefici dello Smart Working
Lo smart working in Europa
I pilastri dello Smart Working
Le tecnologie per fare Smart Working
Le competenze digitali
La cultura aziendale
Il contributo innovativo delle startup
Privacy e Smart Working

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