10.04.2020 FV – Credito di imposta anche per l’acquisto di mascherine e DPI

A  cura della dott.ssa Valentina SERRA

L’articolo 30 del D.L. 23/2020 ha esteso quanto previsto per il credito d’imposta relativo alle spese di sanificazione degli ambienti e strumenti di lavoro di cui all’articolo 64 del D.L 18/2020, in termini di misure e limiti di spesa (ossia nella misura pari al 50% delle spese sostenute fino ad un massimo di 20.000 euro per ciascun beneficiario, nel limite complessivo massimo di 50 milioni di euro per l’anno 2020), “…anche per le spese sostenute nell’anno 2020 per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e altri dispositivi di sicurezza atti a proteggere i lavoratori dall’esposizione accidentale ad agenti biologici e a garantire la distanza di sicurezza interpersonale di un metro”.

Una definizione di DPI viene fornita dall’articolo 74 del D.Lgs. 81/2008, secondo il quale “si intende per dispositivo di protezione individuale, di seguito denominato “DPI”, qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo”.

A titolo esemplificativo e non esaustivo, possono essere quindi definiti dispositivi di protezione individuale le mascherine di qualsiasi tipo (chirurgiche, Ffp2, Ffp3), guanti, calzari, tute e visiere protettive, occhiali, mentre possono essere definiti altri dispositivi di sicurezza, ad esempio, i pannelli protettivi o altre barriere di protezione.

Sembra ragionevole ipotizzare che possano essere ricomprese anche le spese sostenute per l’acquisto di gel igienizzanti e altri prodotti disinfettanti, dato che anche il Ministero della Salute li classifica come DPI (si veda il Protocollo di intesa siglato tra Governo e Parti Sociali il 14 marzo scorso).

Non è di secondaria importanza quanto previsto dall’articolo 43 del D.L. 18/2020, che stabilisce il trasferimento di 50 milioni di euro, entro il termine del 30 aprile 2020, dall’INAIL a Invitalia (ossia l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa – di proprietà del Ministero dell’Economia) “…da erogare alle imprese per l’acquisto di dispositivi ed altri strumenti di protezione individuale”.

È chiaro che entrambe le disposizioni hanno quale obiettivo finale il sostegno alle imprese per garantire la sicurezza dei lavoratori ma occorrerà verificare come (e se) si coordineranno queste due disposizioni.

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Attenzione agli SMS che chiedono di aggiornare la domanda Covid-19: è una truffa

L’Inps informa gli utenti che è in atto una campagna di malware attraverso l’invio di SMS che invitano a cliccare su un link per aggiornare la propria domanda COVID-19 e inducono a installare una app malevola che, una volta installata sul cellulare, premetterebbe agli hacker di accedere allo smartphone e di venire in possesso di password, dati sensibili, codici, Pin, chiavi di accesso all’home banking e altri dati personali.

Questi SMS, precisa l’Istituto, non sono inviati dall’INPS. Eventuali SMS che l’Istituto dovesse inviare non conterranno link a siti web. l’unico accesso ai servizi INPS, infatti, è tramite il sito istituzionale.

BARCA

10.04.2020: FV – professionisti e 600 euro cassa di previdenza-inps: tutto da integrare……

L’articolo 34 del D.L. 8 aprile 2020 n. 23 ha modificato le disposizioni di cui all’art. 44 del D.L. 17 marzo 2020 n. 18, nel senso che l’indennità di 600 euro da corrispondersi da parte dell’Inps su domanda presentata alle Casse di Previdenza Professionali, non spetta a coloro che sono iscritti anche in altra forma di previdenza (ad esempio un architetto che, oltre a svolgere attività professionale, ha un incarico di supplenza in un Istituto di Istruzione).
Tutte le casse professionali hanno sospeso quindi le procedure per il riconoscimento dell’indennità di cui sopra, chiedendo che i professionisti che hanno presentato domanda procedano all’integrazione della domanda stessa, dichiarando di essere esclusivamente iscritti alla Cassa di Previdenza e di non avere altra forma previdenziale in corso.
Lo studio procederà ad integrare le domande già presentate per conto di Clienti, mentre coloro che hanno personalmente presentato la domanda sono invitati a regolarizzare la domanda stessa.

Valter Franco ci tiene a precisare, a titolo del tutto personale: il 27 marzo una norma non chiara, a distanza di 10 giorni viene disposta l’integrazione della domanda, che avrà anche un costo. Non è mia abitudine utilizzare le comunicazioni ai Clienti per fare campagne elettorali o esprimere opinioni politiche, non mi hanno mai pagato per questo, ma forse è il caso di prendere una rubrica, scrivere chi e quale pasticcio ha combinato durante questa emergenza e poi ricordarsi, alle prossime elezioni, di andare a rispolverare i nomi di chi un’emergenza non sembra proprio sappia gestire e l’appartenenza politica di questi soggetti, a partire da Ministri, Vice Ministri, Presidenti dell’Inps etc.etc., perché ritengono che le emergenze non si gestiscano con norme chiare ed attuabili da subito, ma con apparizioni su facebook seguiti da norme confusionarie e contraddittorie.

Entrate tributarie: online il bollettino del primo bimestre 2020

Sul sito internet del Dipartimento delle Finanze è stato publicato il bollettino Entrate tributarie relativo ai primi due mesi del 2020, con appendici statistiche e nota tecnica.

Nel primo bimestre dell’anno le entrate tributarie erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica ammontano a 70.580 milioni di euro, con una diminuzione di 3.617 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+5,4%).

Il risultato è stato determinato principalmente dall’andamento positivo, nel mese di febbraio, dei versamenti dell’imposta sostitutiva sui redditi da capitale e sulle plusvalenze (+741 milioni di euro) e di quelli dell’imposta sostitutiva dovuta sulle forme pensionistiche complementari ed individuali (+1.129).

Nel mese di febbraio il gettito presenta andamenti positivi per le ritenute IRPEF da lavoro dipendente (+3,4%) e per l’imposta sostitutiva sui redditi nonché ritenute sugli interessi e altri redditi di capitale (+62,9%).

Le imposte dirette ammontano a 43.365 milioni di euro, con una crescita di 3.322 milioni di euro (+8,3%) rispetto allo stesso periodo del 2019, mentre le imposte indirette ammontano a 27.215 milioni di euro e registrano una variazione positiva di 295 milioni di euro (+1,1%).

Clicca qui per accedere al documento integrale.

Entro il 30 giugno il pagamento delle rate dei piani di dilazione in corso che scadono nel periodo dall’8 marzo al 31 maggio 2020

L’Agenzia Entrate Riscossione ha pubblicato sul proprio portale le risposte alle domande più frequenti in merito alle misure introdotte dal Decreto Legge n. 18/2020 (c.d. decreto “Cura Italia”) in materia di riscossione.

Come noto, infatti, il Decreto ha disposto:

  • la sospensione dei termini di versamento di tutte le entrate tributarie e non tributarie derivanti da cartelle di pagamento, avvisi di accertamento e di addebito, in scadenza nel periodo compreso tra l’8 marzo e il 31 maggio 2020. I pagamenti sospesi dovranno essere effettuati entro il 30 giugno 2020 (mese successivo il periodo di sospensione);
  • la sospensione, fino al 31 maggio 2020, delle attività di notifica di nuove cartelle e degli altri atti di riscossione;
  • il differimento al 31 maggio 2020 della rata scaduta il 28 febbraio relativa alla “Rottamazione-ter” e della rata in scadenza il 31 marzo del “Saldo e stralcio”.

In una delle risposte fornite l’Agenzia ha chiarito che il pagamento delle rate dei piani di dilazione in corso in scadenza dall’8 marzo al 31 maggio 2020 è sospeso.

Coloro che avessero in atto un piano di rateizzazione in corso con rate che scadessero nel suddetto periodo potranno effettuare il relativo pagamento entro il 30 giugno 2020.

Governo: le misure per assicurare la continuità delle imprese nella fase dell’emergenza

Il 6 aprile scorso è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il D.L. contenente nuove misure fiscali per fronteggiare l’emergenza Coronavirus: tra queste, ulteriori sospensioni di termini per adempimenti e versamenti fiscali, contributivi e di ritenute anche per i mesi di aprile e maggio e l’inapplicabilità delle sanzioni per alcune violazioni. Importanti misure per favorire l’accesso al credito e sostenere la liquidità delle imprese con prestiti garantiti dallo Stato e il rafforzamento del Fondo di garanzia per le Pmi.

Il decreto prevede anche una serie di misure finalizzate ad assicurare la continuità delle imprese nella fase dell’emergenza, con particolare riguardo a quelle che prima della crisi erano in equilibrio e presentavano una regolare prospettiva di continuità aziendale.

Tale intervento avviene:

  • in sede di redazione del bilancio in corso, valutando i criteri di prudenza e di continuità alla luce della situazione emergente dall’ultimo bilancio chiuso;
  • disattivando le cause di scioglimento societario per riduzione o perdita del capitale sociale.

Accanto a queste due misure a protezione diretta della società se ne affianca una terza che è volta a favorire il coinvolgimento dei soci nell’accrescimento dei flussi di finanziamento verso la società, disattivando in questa fase i meccanismi che in via ordinaria li pongono in secondo piano rispetto ai creditori.

Sono previste poi misure che riguardano la disciplina del fallimento e che sono volte in questa fase a:

  • sottrarre le imprese all’apertura del fallimento e alle altre procedure fondate sullo stato di insolvenza, sino a quando durerà l’emergenza;
  • sterilizzare il periodo dell’emergenza ai fini del calcolo delle azioni a tutela dei creditori (quindi quando il periodo emergenziale sarà passato, i creditori potranno se del caso proporre le azioni revocatorie).

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