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Niente proroga per le polizze catastrofali. I chiarimenti di ANIA

L’articolo 1, comma 105, della legge 30 dicembre 2023, n. 213 (legge di Bilancio 2024) ha introdotto l’obbligo per tutte le imprese iscritte al Registro delle Imprese, ad eccezione di quelle agricole, di sottoscrivere una polizza assicurativa contro i danni derivanti da calamità naturali ed eventi catastrofali (ad esempio alluvioni, terremoti e frane). (leggi anche Obbligo di polizza contro gli eventi catastrofali entro il 31 marzo 2025).

La copertura assicurativa deve riguardare i beni elencati nell’articolo 2424 del codice civile, tra cui edifici, impianti e macchinari utilizzati per l’attività aziendale.

Nel caso di immobili in affitto, il locatario deve assicurare gli asset se il proprietario non lo ha già fatto, e nel caso di attività commerciali situate all’interno di edifici residenziali, solo l’area commerciale deve essere assicurata.

Le imprese hanno tempo fino al 31 marzo 2025 per sottoscrivere la polizza, con un’estensione al 31 dicembre 2025 per i settori della pesca e dell’acquacoltura.

Il mancato rispetto dell’obbligo non prevede una specifica sanzione ma può comportare il diniego di aiuti pubblici in caso di eventi catastrofici.

Le compagnie assicurative devono adeguare i propri prodotti ai nuovi requisiti entro il 31 marzo 2025, mentre per le polizze già in vigore sono ammessi adeguamenti al momento del rinnovo o del prossimo pagamento del premio.

In prossimità della scadenza e al fine di evitare ulteriori oneri a carico delle imprese, diverse importanti organizzazioni imprenditoriali hanno chiesto chiarimenti ed una ulteriore proroga della scadenza. Al momento però, non sono previste ulteriori proroghe per le polizze assicurative contro i rischi catastrofali in scadenza il 31 marzo 2025. Questa data rappresenta già una proroga rispetto al termine iniziale del 31 dicembre 2024, stabilita dal Decreto Milleproroghe approvato il 9 dicembre 2024. Pertanto, le imprese devono stipulare le polizze entro il 31 marzo 2025 per essere in regola con l’obbligo assicurativo. Il 26 marzo 2025, la Commissione attività produttive della Camera ha dichiarato inammissibile l’emendamento proposto da Fratelli d’Italia che mirava a posticipare l’obbligo di stipulare tali polizze al 31 ottobre 2025.

L’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici (ANIA) ha recentemente pubblicato una serie di FAQ per chiarire i principali aspetti della normativa sulle polizze catastrofali. Riportiamo solo alcuni dei punti affrontati:

D: Quali imprese rientrano nell’art. 2135 del c.c.?

R: Rientrano nell’ambito dell’art. 2135 del codice civile le imprese agricole che esercitano attività di coltivazione del fondo, silvicoltura, allevamento di animali e attività connesse.

 

D: Se non si è proprietari dei beni (fabbricati, impianti e/o attrezzature) che vengono utilizzati nella propria attività lavorativa, come bisogna comportarsi?

R: L’affittuario/utilizzatore, se il bene non risulta già assicurato dal proprietario, deve stipulare la copertura assicurativa obbligatoria.

 

D: Lo studio legale in cui l’attività viene esercitata in forma individuale è soggetto all’obbligo assicurativo?

R: È dirimente l’iscrizione al Registro delle Imprese da cui deriva l’obbligo assicurativo.

ANIA esamina diversi altri casi (le associazioni sportive dilettantistiche, il giostraio, l’attività di b&b, le imprese artigiane, …) e conclude sempre – in base al dettato normativo – che se questi soggetti sono iscritti al Registro Imprese hanno l’obbligo di copertura assicurativa per i beni indicati dalla legge ed impiegati per l’attività imprenditoriale esercitata. Anche il titolare di ditta individuale iscritta al Registro Imprese, con sede legale presso il proprio indirizzo di residenza, sarebbe obbligato alla copertura in presenza di beni elencati nell’articolo 2424 del codice civile.

 

D: Entro quale termine le compagnie dovranno adeguare i propri prodotti assicurativi alla nuova normativa?

R: le imprese di assicurazione dovranno adeguare i propri prodotti alle disposizioni del decreto entro il 31 marzo 2025; per le assicurazioni già in essere l’adeguamento potrà avvenire al rinnovo o al primo pagamento utile.

 

D: Cosa accade alle imprese che non rispettano l’obbligo?

R: Secondo il comma 102 della Legge di Bilancio, del mancato rispetto dell’obbligo di assicurarsi entro il 31 marzo 2025, si deve tener conto “nell’assegnazione di contributi, sovvenzioni o agevolazioni di carattere finanziario a valere su risorse pubbliche, anche con riferimento a quelle previste in occasione di eventi calamitosi e catastrofali”.

Inoltre, qualora si verificasse uno degli eventi previsti dell’obbligo, le imprese non assicurate rischiano di dover fare fronte autonomamente ai danni subiti, con importanti ripercussioni sull’operatività della propria attività.

 

D: Quali eventi naturali (rischi) rientrano nella copertura obbligatoria?

R: I rischi da assicurare sono: alluvione, esondazione, inondazione, sisma e frana.

Sono esclusi dalla polizza obbligatoria, i seguenti eventi:

  • la mareggiata; la marea;
  • il maremoto;
  • la penetrazione di acqua marina;
  • la variazione della falda freatica;
  • l’umidità;
  • lo stillicidio;
  • il trasudamento;
  • l’infiltrazione e l’allagamento dovuto dall’impossibilità del suolo di drenare e/o assorbire l’acqua e conseguente accumulo causato da piogge brevi ma di elevatissima intensità (cosiddette “bombe d’acqua”)”.

Inoltre, sono escluse “la mancata o anomala produzione o distribuzione di energia elettrica, termica o idraulica, se non connesse al diretto effetto dell’inondazione o dell’alluvione sul fabbricato assicurato e qualsiasi altra causa derivante dall’intervento diretto o indiretto dell’uomo”.

SONO SEMPRE ESCLUSE NELLA POLIZZA OBBLIGATORIA LE SPESE DI DEMOLIZIONE E SGOMBERO.

 

D: Quali beni copre la polizza obbligatoria?

R: La polizza copre: i terreni; i fabbricati; gli impianti; i macchinari; le attrezzature industriali e commerciali (articolo 2424, primo comma, sezione Attivo, voce B-II, numeri 1; 2; e 3; del Codice Civile).

Sono esclusi i beni immobili abusivi o costruiti in assenza delle autorizzazioni previste dalla legge.

LE MERCI NON RIENTRANO NEL PERIMETRO DELL’OBBLIGO ASSICURATIVO. 

 

D: Come viene definito il perimetro della copertura assicurativa obbligatoria?

R:

  1. Per i fabbricati, l’importo massimo assicurabile è rappresentato dal valore di ricostruzione a nuovo,
  2. per gli impianti, le attrezzature e i macchinari, la somma assicurata è rappresentata dal valore necessario a sostenere i costi di sostituzione dei beni danneggiati con beni della medesima utilità, correntemente offerti sul mercato (costo di rimpiazzo);
  3. per i terreni, la somma assicurata è rappresentata dai costi necessari per sgomberare, bonificare e rispristinare il terreno in una condizione pari a quella precedente all’evento assicurato (primo rischio assoluto).

 

D: Quali danni NON sono coperti dalla polizza obbligatoria?

R:  Oltre ai danni indiretti, è espressamente esclusa la copertura per le seguenti tipologie di danno:

  • i danni che sono conseguenza diretta del comportamento attivo dell’uomo e i danni a terzi provocati dai beni assicurati a seguito di eventi;
  • i danni conseguenza diretta o indiretta di atti di conflitti armati, terrorismo, sabotaggio, tumulti;
  • i danni relativi a energia nucleare, armi, sostanze radioattive, esplosive, chimiche o derivanti da inquinamento o contaminazione.

Acconto Irpef 2025 con aliquote 2023: i chiarimenti del MEF

Con Comunicato Stampa n. 32 del 25 marzo il Ministero dell’Economia e delle Finanze, a seguito di segnalazioni da parte di alcuni CAF relative all’applicazione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, chiarisce in merito al maggior carico fiscale per i lavoratori dipendenti che verrebbero gravati dell’onere di versare l’acconto IRPEF per l’anno 2025 anche in mancanza di redditi ulteriori rispetto a quelli già assoggettati a ritenuta d’acconto.
Secondo l’interpretazione dei CAF, il maggior onere fiscale deriverebbe dall’applicazione della disposizione contenuta nell’articolo 1, comma 4, del d.lgs. n. 216/2023, che, prevedendo la riduzione dal 25 al 23% dell’aliquota IRPEF per i redditi da 15.000 a 28.000 euro e l’innalzamento della detrazione di lavoro dipendente da 1.880 euro a 1.955 euro, ha stabilito che tali interventi non si applicano per la determinazione degli acconti dovuti per gli anni 2024 e 2025 per i quali si deve considerare la disciplina in vigore per l’anno 2023.

Il MEF chiarisce che la suddetta disposizione va interpretata nel senso che l’acconto per l’anno 2025 è dovuto, con applicazione delle aliquote 2023, solo nei casi in cui la differenza tra l’imposta relativa all’anno 2024 e le detrazioni, crediti d’imposta e ritenute d’acconto, il tutto però calcolato secondo la normativa applicabile al periodo d’imposta 2024, risulti di ammontare superiore a 51,65 euro.

In ogni caso, spiega ancora il Ministero, in considerazione dei dubbi interpretativi posti e con lo scopo di salvaguardare tutti i contribuenti interessati, il Governo interverrà anche in via normativa per consentire l’applicazione delle nuove aliquote del 2025 per la determinazione dell’acconto.

I servizi dell’Agenzia delle Entrate: online la guida aggiornata

Online l’ultimo aggiornamento della guida dell’Agenzia delle Entrate che illustra tutti i servizi telematici a disposizione dei cittadini per gestire i diversi adempimenti fiscali e burocratici e consentire di essere in regola senza doversi recare in un ufficio dell’Agenzia.
Un vero e proprio vademecum che illustra, passo passo, tutti i passaggi da seguire per accedere ai diversi servizi.
Tra le novità, la possibilità di richiedere il codice fiscale per neonati e il duplicato della tessera sanitaria e le istruzioni sul domicilio fisico e digitale per le notifiche degli atti.

Clicca qui per accedere alla guida.

Fogli di mappa catastali disponibili online e gratuitamente

Dal 1 gennaio 2025 cittadini, professionisti e Pubbliche amministrazioni possono accedere gratuitamente e direttamente online ai fogli di mappa catastali del territorio nazionale, esclusi quelli di Trento e Bolzano, dove il catasto è gestito dalle rispettive Province autonome.

Con Provvedimento del 25 marzo l’Agenzia delle Entrate dispone che i fogli di mappa catastali siano resi disponibili, gratuitamente ed in modalità telematica, tramite l’accesso all’area riservata dell’Agenzia delle entrate o, nei casi previsti, attraverso SMIDT e Portale per i Comuni.
Detta inoltre disposizioni transitorie per consentire, in attesa del completamento della trasposizione digitale dell’archivio cartografico catastale, la fruibilità dei fogli di mappa non disponibili telematicamente, tramite consultazione puntuale con o senza rilascio di stampa o in formato digitale. Tale consultazione è soggetta alla tassa per i servizi ipotecari e catastali, di cui alla Tabella allegata al TUIC

Il Provvedimento, che dà attuazione all’articolo 7 del Dl n. 139/2024, si inserisce nell’ambito dei recenti interventi normativi previsti dalla delega fiscale per il rilascio di nuove modalità di erogazione dei servizi cartografici.

Iva Oss: dichiarazione trimestrale IVA e versamento

Termine ultimo, per i soggetti passivi che si avvalgono del regime speciale Iva Oss, per la trasmissione telematica della dichiarazione trimestrale IVA riepilogativa delle operazioni effettuate nel trimestre precedente e contestuale versamento dell’Iva dovuta in base alla stessa. Si ricorda che l’obbligo di comunicazione sussiste anche in caso di mancanza di operazioni nel trimestre.

La dichiarazione va presentata in via telematica utilizzando il Portale Oss. Il versamento si effettua mediante F24 senza possibilità di compensazione oppure mediante bonifico bancario secondo le istruzioni fornite dall’Agenzia tramite il portale OSS.

Contratti di affitto fondi rustici: denuncia annuale

Entro questo termine i titolari di contratti di locazione di fondi rustici devono provvedere alla registrazione della denuncia annuale cumulativa dei contratti di affitto di fondi rustici, non formati per atto pubblico o scrittura privata autenticata, posti in essere nell’anno precedente. Contestualmente alla denuncia deve essere presentata l’attestazione di pagamento dell’imposta di registro.

Documenti fiscali: comunicazione annuale

Termine ultimo per le tipografie autorizzate alla stampa di documenti fiscali e soggetti autorizzati ad effettuarne la rivendita, per la comunicazione annuale telematica dei dati relativi alle forniture di documenti fiscali effettuate ai rivenditori e ai soggetti utilizzatori di tali documenti nell’anno precedente.

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