Governo: misure urgenti per la tutela dei lavoratori durante le emergenze climatiche

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per la tutela dei lavoratori durante le emergenze climatiche, con un particolare rafforzamento del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, oltre a modifiche ai termini di alcuni adempimenti fiscali.

Il testo del decreto-legge prevede, per le attività lavorative nel periodo luglio-dicembre 2023, la neutralizzazione dei periodi oggetto di trattamento ordinario di integrazione salariale (CIGO) per eventi oggettivamente non evitabili come le eccezionali emergenze climatiche, estendendo tale strumento anche al settore edile, lapideo e delle escavazioni.

In aggiunta, viene introdotta la possibilità di ricorrere al trattamento di integrazione salariale agricola (CISOA) in seguito a eccezionali eventi climatici, per le sospensioni o riduzioni dell’attività lavorativa nel periodo compreso dalla data di entrata in vigore del decreto fino al 31 dicembre 2023, anche in caso di riduzione dell’orario di lavoro.

Per favorire l’attuazione delle previsioni del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, i Ministeri del lavoro e delle politiche sociali e della salute dovranno promuovere intese tra organizzazioni datoriali e sindacali per adottare linee-guida e procedure concordate.

Inoltre, il decreto prevede che, entro il 30 novembre 2023, determinati soggetti operanti nel settore energetico possano versare, in quota parte, il contributo di solidarietà previsto dalla legge di bilancio 2023, senza applicazione di sanzioni e interessi.

Infine, il decreto-legge introduce anche norme per il rinvio del versamento del cosiddetto “pay back” nelle forniture di dispositivi medici.

Buone pratiche per la sicurezza nei cantieri, in partenza la seconda edizione del concorso

Il bando, lanciato dall’Inail e dal Gruppo tecnico interregionale per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro in collaborazione con il Consiglio nazionale degli ingegneri, intende incrementare la banca dati di esempi positivi e replicabili. La procedura per candidarsi sarà attiva sul sito dell’Istituto dal 5 settembre al 5 dicembre 2023

Arricchire ulteriormente l’archivio che raccoglie le buone pratiche per la prevenzione di infortuni e malattie professionali nei cantieri edili per contribuire a diffondere soluzioni innovative, efficaci e trasferibili, a tutela dei lavoratori. È l’obiettivo della seconda edizione del concorso nazionale “Archivio delle buone pratiche per la salute e sicurezza sul lavoro nei cantieri temporanei o mobili”, lanciato a fine luglio dall’Inail e dal Gruppo tecnico interregionale per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro in collaborazione con il Consiglio nazionale degli ingegneri (Cni) dopo il successo dell’edizione di esordio, che ha visto premiati sette progetti tra gli oltre 40 presentati.

Un’iniziativa legata al Piano prevenzione in edilizia. Il bando è inserito tra le azioni di sensibilizzazione previste dal nuovo Piano nazionale della prevenzione in edilizia 2020-2025, parte integrante del Piano nazionale della prevenzione 2020-2025, coordinato dalle Regioni Sicilia e Toscana, in linea con l’Accordo quadro stipulato nel 2015 e successivamente rinnovato, tra l’Inail, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e il ministero della Salute.

Chi può partecipare al concorso, scadenza fissata al 5 dicembre 2023. Al concorso possono candidarsi le imprese del settore edilizio, i professionisti che operano nei cantieri, gli enti pubblici e gli organismi paritetici del settore delle costruzioni, che potranno presentare le proprie proposte attraverso la procedura online attiva sul sito dell’Inail dalle ore 12 del 5 settembre alle ore 18 del 5 dicembre 2023. A valutare le proposte pervenute per individuare i finalisti da sottoporre alla giuria, composta da rappresentanti degli enti promotori ed eventualmente integrata da esponenti del mondo imprenditoriale, istituzionale e accademico, sarà un Comitato tecnico-scientifico.

Gli elaborati premiati candidabili come “buone prassi”. Per ognuna delle categorie di partecipanti potranno essere premiate fino a tre buone pratiche ritenute migliori, a cui sarà attribuito anche un premio in denaro per un montepremi complessivo di 24mila euro. Le buone pratiche premiate saranno presentate nel corso di varie iniziative dedicate alla prevenzione di infortuni e malattie professionali, tra cui le giornate della sicurezza in edilizia organizzate dall’Istituto e dalle Regioni, e potranno essere pubblicate su riviste di settore. Saranno infine trasmesse alla Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro per la procedura di validazione come “buone prassi”. Tutti gli elaborati riconosciuti di interesse entreranno a far parte dell’archivio. Il regolamento del concorso e le altre informazioni tecniche di partecipazione sono consultabili sui siti web dell’Inail, delle singole Regioni, del Consiglio nazionale degli ingegneri e sul portale del Piano nazionale edilizia.

Conferenza Internazionale su Sviluppo e Migrazioni: Impegni e Soluzioni Condivise per il Mediterraneo e l’Africa

Un incontro di portata storica si è tenuto a Roma lo scorso 23 luglio 2023, presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, su iniziativa del Governo italiano. Riuniti insieme, i leader di quasi tutti gli Stati della sponda Sud del Mediterraneo allargato, del Medio Oriente e del Golfo, gli Stati membri dell’Unione Europea di primo approdo e alcuni partner del Sahel e del Corno d’Africa, hanno unito le loro forze per affrontare le sfide emergenti e gettare le basi per una strategia di sviluppo condivisa.

La conferenza è stata un forum unico, riunendo i vertici delle Istituzioni europee e delle Istituzioni finanziarie internazionali, dimostrando l’importanza e l’impegno globale per affrontare le questioni legate allo sviluppo e alle migrazioni nella regione del Mediterraneo e dell’Africa.

Gli obiettivi dell’iniziativa hanno abbracciato una vasta gamma di temi, tra cui la promozione dello sviluppo economico sostenibile, l’aumento degli investimenti nelle infrastrutture e nell’istruzione, la lotta contro la povertà, la creazione di opportunità di lavoro e l’implementazione di politiche inclusive.

L’accento è stato posto sulla necessità di affrontare le cause profonde delle migrazioni irregolari e di adottare misure concrete per garantire una gestione più sicura e ordinata dei flussi migratori.

Al termine dei lavori, il Presidente Meloni ha tenuto una conferenza stampa, sottolineando l’importanza della cooperazione internazionale e degli impegni condivisi per affrontare con successo le sfide che si presentano nella regione del Mediterraneo e dell’Africa.

Questa conferenza segna un punto di svolta nella lotta contro le crisi migratorie e un passo significativo verso la costruzione di un futuro migliore e più stabile per tutte le nazioni coinvolte. L’impegno dimostrato dai partecipanti è un segnale positivo che apre la strada a una maggiore solidarietà e collaborazione internazionale per affrontare con successo le sfide del nostro tempo.

Agevolazione “prima casa”: nuovi requisiti per gli stranieri

Il decreto legge n. 69/2023 ha modificato la disciplina in tema di agevolazione “prima casa” in relazione al requisito della collazione dell’immobile acquistato con i benefici fiscali. In particolare la modifica riguarda gli acquisti effettuati da parte di soggetti trasferiti all’estero per motivi di lavoro.

La modifica normativa si è resa necessaria, al fine di rimediare ad una procedura di infrazione promossa dalla Commissione europea con lo scopo di uniformare la legislazione nazionale agli atti dell’Unione europea e alle decisioni della Corte di giustizia dell’Unione europea.

In particolare, la nuova disciplina, in relazione all’acquisto agevolato compiuto dal contribuente emigrato all’estero per ragioni di lavoro, stabilisce che:

  • l’acquirente deve aver risieduto oppure svolto la propria attività in Italia per almeno 5 anni;
  • l’immobile deve essere situato nel Comune di nascita oppure nel Comune in cui lo stesso soggetto aveva la residenza o svolgeva l’attività prima del trasferimento all’estero.

In presenza di queste condizioni, il soggetto emigrato per ragioni di lavoro, può godere delle agevolazioni “prima casa” senza essere tenuto ad avere o spostare la residenza nel Comune in cui si trova l’abitazione agevolata.

Chiaramente, devono sussistere gli altri requisiti richiesti dal beneficio “prima casa” e, in particolare, i requisiti di cui alle lettere b) e c) della citata nota II-bis. Tali requisiti riguardano la non titolarità di altre abitazioni site nel medesimo Comune in cui si intende acquistare un’abitazione e la novità nel godimento dell’agevolazione “prima casa”.

La modifica normativa si è resa necessaria al fine di uniformare la legislazione nazionale agli atti dell’Unione europea e alle decisioni della Corte di giustizia dell’Unione europea. In particolare, la Corte di giustizia ha stabilito che la legislazione italiana sull’agevolazione “prima casa” è discriminatoria nei confronti degli stranieri, in quanto non consente loro di godere delle agevolazioni fiscali a meno che non trasferiscano la propria residenza in Italia.

La nuova disciplina, eliminando il requisito della residenza per gli stranieri, colma la lacuna della normativa italiana e si uniforma alla normativa dell’Unione europea, garantendo a tutti i cittadini, italiani e stranieri, la possibilità di godere delle agevolazioni fiscali per l’acquisto della prima casa.

Imposta di bollo sui contratti pubblici: nuove modalità di calcolo e versamento

Con la circolare n. 22/E del 28 luglio 2023, l’Agenzia delle entrate ha fornito chiarimenti sulle nuove modalità di calcolo e versamento dell’imposta di bollo sui contratti pubblici, a seguito delle modifiche introdotte dal nuovo Codice dei contratti pubblici, approvato con il decreto legislativo n. 36/2023.

L’ambito applicativo delle nuove disposizioni riguarda i contratti pubblici regolati dal nuovo Codice, quindi i contratti di appalto, di concessione, di fornitura e di servizi, nonché i contratti di partenariato pubblico-privato.

Le nuove modalità di calcolo dell’imposta di bollo si basano su un sistema a scaglioni crescenti, in proporzione all’importo massimo previsto dal contratto, comprese eventuali opzioni o rinnovi.

I valori dell’imposta di bollo sono i seguenti:

  • 40 euro, per i contratti di importo maggiore o uguale a 40mila e inferiore a 150mila euro
  • 120 euro, per i contratti di importo maggiore o uguale a 150mila e inferiore a 1 milione di euro
  • 250 euro, per i contratti di importo maggiore o uguale a 1 milione e inferiore a 5 milioni di euro
  • 500 euro, per i contratti di importo maggiore o uguale 5 milioni e inferiore a 25 milioni di euro
  • 1000 euro, per i contratti di importo maggiore o uguale a 25 milioni di euro.

I contratti di importo inferiore a 40mila euro sono esenti dall’imposta di bollo.

L’imposta di bollo è dovuta dall’aggiudicatario del contratto. Tuttavia, in caso di appalti di lavori pubblici, l’imposta di bollo è dovuta dal concorrente che ha presentato l’offerta ammessa e non ancora decaduta.

L’imposta di bollo deve essere versata entro 30 giorni dalla data di stipula del contratto. Il versamento può essere effettuato con le modalità telematiche previste dal provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate del 28 giugno 2023.

In caso di tardivo versamento dell’imposta di bollo, è dovuta una sanzione pari al 30% dell’imposta dovuta.

Le nuove modalità di calcolo e versamento dell’imposta di bollo sui contratti pubblici sono in vigore dal 1° luglio 2023.

Entrate tributarie e contributive in crescita nei primi 5 mesi del 2023

Certo, ecco l’articolo modificato:

Entrate tributarie e contributive in crescita

Le entrate tributarie e contributive sono cresciute del 4,0% nei primi cinque mesi del 2023, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il gettito complessivo è stato pari a 264,8 miliardi di euro.

La crescita delle entrate è dovuta a una serie di fattori, tra cui:

  • L’aumento dell’attività economica, che ha portato a un aumento della base imponibile;
  • L’attuazione di misure fiscali dirette e indirette, come il taglio delle aliquote Irpef e l’aumento della detrazione per i figli a carico;
  • L’andamento positivo del mercato del lavoro, che ha portato a un aumento del numero di lavoratori dipendenti e autonomi;
  • L’aumento dei prezzi al consumo, che ha fatto aumentare l’ammontare delle imposte indirette.

Il trend positivo delle entrate tributarie e contributive è in linea con quanto già indicato nel Documento di economia e finanza (DEF) 2023. Il DEF prevede che le entrate tributarie e contributive cresceranno del 3,5% nel 2023 e del 3,0% nel 2024.

La crescita delle entrate tributarie e contributive è un elemento positivo per le finanze pubbliche. Consente infatti al governo di aumentare le risorse disponibili per finanziare le spese pubbliche e ridurre il deficit.

Il gettito proveniente dai principali tributi degli enti territoriali è stato pari a 17,5 miliardi di euro, in aumento del 5,0% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il gettito proveniente dalle poste correttive è stato pari a 0,5 miliardi di euro, in aumento del 2,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Riforma fiscale: l’Upb evidenzia criticità e obiettivi

L’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) ha pubblicato una memoria sul disegno di legge “Delega al Governo per la riforma fiscale”, trasmessa dalla presidente Lilia Cavallari alla Commissione Finanze della Camera lo scorso 25 maggio.

La memoria evidenzia alcune criticità del sistema tributario italiano, tra cui:

  • L’eccessiva erraticità delle aliquote marginali dell’Irpef in corrispondenza di redditi medio-bassi;
  • La frammentazione del sistema tributario, dovuta a una serie di modifiche stratificate nel tempo;
  • L’evasione fiscale, che è ancora un problema significativo in Italia.

La memoria evidenzia anche gli obiettivi della riforma fiscale, che sono:

  • Stimolare la crescita economica;
  • Ridurre il carico fiscale;
  • Semplificare il sistema tributario;
  • Ridurre l’evasione fiscale.

L’Upb esprime un parere positivo sulla riforma fiscale, ma sottolinea alcuni rischi, tra cui:

  • La copertura finanziaria della riforma appare strettissima, anche perché il Ddl esclude aumenti del prelievo fiscale;
  • La revisione della tassazione dei redditi delle società deve essere letta tenendo anche in considerazione ulteriori interventi previsti dalla delega;
  • Il pensionamento dell’Irap potrebbe avere un impatto negativo sul finanziamento del sistema sanitario.

Nel complesso, l’Upb ritiene che la riforma fiscale sia un passo nella giusta direzione, ma che sia necessario monitorare attentamente la sua attuazione per evitare che si verifichino effetti negativi.

Agenzia delle Entrate: due nuovi bandi di concorso per 4.500 funzionari

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato due nuovi bandi di concorso per 4.500 funzionari, di cui 3.970 per le attività tributarie e 530 per i servizi di pubblicità immobiliare.

I posti sono a tempo indeterminato e le domande di partecipazione dovranno essere presentate sul Portale unico “inPA ”entro le 23,59 del 26 agosto 2023.

Per partecipare ai concorsi è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • cittadinanza italiana
  • godimento dei diritti civili e politici
  • età non inferiore ai 18 anni e non superiore ai 40 anni (35 anni per i candidati appartenenti alle categorie protette)
  • titolo di studio di laurea

I candidati saranno selezionati tramite una serie di prove, tra cui una prova scritta, una prova orale e una prova pratica.

I vincitori dei concorsi saranno assunti dall’Agenzia delle Entrate e svolgeranno le seguenti attività:

  • attività tributarie: accertamento, riscossione e controllo dei tributi
  • servizi di pubblicità immobiliare: pubblicità di immobili e altri beni mobili registrati

I concorsi rappresentano un’importante opportunità per i giovani laureati che vogliono intraprendere una carriera nel settore pubblico.

Comunicato stampa.

 

I suggerimenti del Garante Privacy per affrontare un’estate ‘sicura’

Il Garante per la protezione dai dati personali ha pubblicato sul proprio sito internet una serie di suggerimenti su selfie e foto, protezione di smartphone e tablet, acquisti online, uso di app, chat e social network da tenere in considerazione, in particolare, durante il periodo estivo.

Dal consiglio di non “esagerare” con foto e selfie (e condivisione di queste online), specialmente quando si tratta di minori, alla disattivazione su cellulari, tablet e social network delle opzioni di geolocalizzazione, passando per la protezione della propria casa prima di andare in vacanza e tanto altro.

Clicca qui per leggere i suggerimenti del Garante.

Rientrano nei ‘redditi di lavoro dipendente’ i prestiti da terzi ai dipendenti

Costituiscono redditi di lavoro dipendente, da determinare ai sensi dell’articolo 51 del Tuir, non soltanto le somme e i valori che il datore di lavoro corrisponde direttamente ma anche le somme e i valori che, in relazione al rapporto di lavoro, sono erogate da soggetti terzi rispetto a tale rapporto.

Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate nella Risoluzione n. 44 del 25 luglio 2023.

Per la determinazione del reddito dei propri dipendenti, precisano ancora le Entrate, il datore di lavoro deve tenere conto del c.d. “principio di onnicomprensività” del reddito di lavoro dipendente, in base al quale sia gli emolumenti in denaro sia i valori corrispondenti ai beni, ai servizi ed alle opere “offerti” dal datore di lavoro ai propri dipendenti costituiscono redditi imponibili e, in quanto tali, concorrono alla determinazione del reddito di lavoro dipendente.

Studio Franco

Via San Bernardo, 19 Casella Postale 176
12045 Fossano (CN)
P.IVA 00542590047

La proprietà di questo sito è da intendersi dello studio rag. Valter Franco
I professionisti indicati in questo sito collaborano, qualora sia il caso, tra loro e non sono costituiti in associazione professionale, né in alcun tipo di società.