Bonus facciate per le pareti visibili dell’edificio, anche se solo parzialmente

Con la Risposta n. 522 del 4 novembre 2020 l’Agenzia delle Entrate fornisce ulteriori dettagli sulla possibilità di accesso al "Bonus facciate", ossia alla detrazione del 90% per gli interventi finalizzati a recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti, prevista dall’articolo 1, commi da 219 a 224 della legge 27 dicembre 2019 n. 160.

In particolare, in questa occasione, l’Agenzia chiarisce che è possibile accedere al bonus facciate in relazione alle spese sostenute per gli interventi realizzati sulle facciate dell’edificio costituenti il suo perimetro esterno, anche se visibili solo parzialmente dalla strada. Rimangono invece esclusi dal bonus gli interventi effettuati sulle pareti esterne opposte al punto di vista dalla strada pubblica, e quindi non visibili (neanche parzialmente) da quest’ultima, anche se appartenenti al perimetro esterno dell’edificio stesso.

Decreto “Ristori”: la cancellazione della seconda rata Imu

Tra le misure di sostegno alle imprese, il Decreto "Ristori" prevede, per le categorie interessate dalle misure di contrasto all’emergenza Covid, la cancellazione della seconda rata dell’Imu (prevista per il 16 dicembre) per gli immobili e le pertinenze in cui svolgono le proprie attività, a condizione che il proprietario sia gestore delle attività esercitate negli immobili in questione.

Nell’allegato 1 al Decreto sono elencate le attività interessate dal provvedimento.

Le disposizioni si applicano nel rispetto dei limiti e delle condizioni previsti dalla Comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020 "Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19".

Per il ristoro ai Comuni delle minori entrate derivanti dall’abolizione della seconda rata dell’IMU 2020, il Fondo di cui all’articolo 177, comma 2, del Decreto "Rilancio", è stato incrementato di 101,6 milioni di euro per l’anno 2020.

Sul sito del Ministero dell’Interno il Modulo di autocertificazione per gli spostamenti

Il nuovo Dpcm del 4 novembre 2020 ha previsto il ritorno del modulo di autocertificazione per gli spostamenti, da presentare dal 6 novembre in occasione di un eventuale controllo da parte delle forze dell’ordine.

Il modulo, pubblicato sul sito del Ministero dell’Interno, è compilabile online e stampabile, da utilizzare per giustificare gli spostamenti determinati da esigenze lavorative, motivi di salute o altri motivi ammessi dalle vigenti normative.

L’Amministrazione Finanziaria non può dedurre motivi e circostanze diversi da quelli contenuti nell’atto di accertamento

Con l’ordinanza n. 24622 del 04.11.2020 ribadisce un importante limite degli atti difensivi dell’Agenzia delle Entrate.

Viene affermato che la Corte di Cassazione ha reiteratamente chiarito che nel processo tributario di appello l’Amministrazione finanziaria non può mutare i termini della contestazione, deducendo motivi e circostanze diversi da quelli contenuti nell’atto di accertamento (cfr. Cass. sent. n. 25909/2008).
Viene ulteriormente affermato che il divieto di domande nuove previsto all’art. 57, co. 1, d.lgs. n. 546/1992, trova applicazione anche nei confronti dell’Ufficio finanziario, al quale non è consentito, innanzi al giudice d’appello, avanzare pretese diverse, sotto il profilo del fondamento giustificativo, e dunque sul piano della causa petendi, da quelle recepite nell’atto impositivo.
Diversamente sarebbe lesa la concreta possibilità per il contribuente di esercitare il diritto di difesa attraverso l’esternazione dei motivi di ricorso, i quali vanno necessariamente rapportati a ciò che nell’atto stesso risulta esposto (9810/2014; da ultimo 12467/2019; Cass. n. 5760 del 2020). Pertanto è stato accolto il motivo di ricorso del contribuente e la sentenza impugnata cassata con rinvio della causa alla Commissione Tributaria Regionale della Toscana in diversa composizione.

Per il testo integrale clicca qui.

Premio ai lavoratori dipendenti anche per l’attività sindacale in “presenza”

L’articolo 63 del Decreto "Cura Italia", dal titolo "Premio ai lavoratori dipendenti", prevede che ai titolari di redditi di lavoro dipendente di cui all’articolo 49, comma 1, del TUIR, con un reddito complessivo da lavoro dipendente dell’anno precedente di importo non superiore a 40.000 euro, spetta un premio pari a 100 euro, per il mese di marzo 2020, che non concorre alla formazione del reddito, da rapportare al numero di giorni di lavoro svolti nella propria sede di lavoro nel predetto mese.

La disposizione ha lo scopo di dare supporto ai dipendenti che nel corso del mese di marzo hanno continuato a svolgere l’attività lavorativa nel luogo di lavoro, o in trasferta presso clienti o in missioni o presso sedi secondarie dell’impresa.

Con la Risposta n. 519 del 3 novembre 2020 l’Agenzia delle Entrate chiarisce che l’importo del premio previsto dall’articolo 63 sopracitato, riconosciuto ai dipendenti per il servizio svolto in "presenza" nel mese di marzo 2020, può essere determinato utilizzando il rapporto tra i giorni di presenza in sede effettivamente lavorati nel mese di marzo, compresi quelli svolti per l’attività sindacale, e i giorni lavorabili nel medesimo mese come previsto dal contratto collettivo o individuale.

Le misure del Decreto “Ristori” a sostegno del settore sportivo

Il Decreto "Ristori" ha introdotto ulteriori misure urgenti per la tutela della salute e per il sostegno ai lavoratori e ai settori produttivi, ed in materia di giustizia e sicurezza connesse all’epidemia da COVID-19.

Tra le misure a sostegno del settore sportivo, ed in particolare per far fronte alle difficoltà delle associazioni e società sportive dilettantistiche (Art. 3), viene istituito un apposito Fondo le cui risorse verranno assegnate al Dipartimento per lo sport.

Il Fondo viene finanziato per 50 milioni di euro per il 2020 per l’adozione di misure di sostegno e ripresa delle associazioni e società sportive dilettantistiche che hanno cessato o ridotto la propria attività, tenendo conto del servizio di interesse generale che queste associazioni svolgono, soprattutto per le comunità locali e i giovani.

Tra le disposizioni in materia di lavoro, invece, il Decreto (Art. 17) riconosce un’ulteriore indennità per tutti i lavoratori del settore sportivo che avevano già ricevuto le indennità previste dai decreti “Cura Italia” e “Rilancio”. L’importo è aumentato da 600 a 800 euro.

Commercialisti: pubblicata la bozza di relazione sullo schema di bilancio consolidato 2019

Sul sito internet del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili è stata pubblicata la bozza di Relazione dell’organo di revisione sulla proposta di deliberazione consiliare e sullo schema di bilancio consolidato per l’esercizio 2019, aggiornata con le recenti linee guida pubblicate dalla Corte dei conti.
Insieme al documento, composto da un file Word con traccia della relazione dell’organo di revisione e da tabelle per l’inserimento dei dati, è stata inoltre fornita una check list come supporto per lo svolgimento degli specifici controlli necessari alla compilazione della relazione.

La Commissione europea lancia lo “sportello unico doganale”

Il Consiglio Nazionale e la Fondazione dei Commercialisti hanno pubblicato l’informativa periodica "Covid 19: International update n. 17", nella quale vengono analizzate le misure economiche adottate in ambito europeo ed internazionale in risposta alla crisi epidemiologica da Covid-19.

Nei giorni scorsi la Commissione europea, nella prima tranche di sostegno finanziario agli Stati membri, ha erogato i primi 17 miliardi di prestiti agevolati nell’ambito dello strumento SURE, destinato a finanziare la cassa integrazione e sostenere l’occupazione. Ammonta a 10 miliardi la quota spettante all’Italia che, al termine delle erogazioni previste, riceverà complessivamente 27,4 miliardi di euro.

La crisi causata dalla pandemia, si legge nel documento, ha evidenziato ancora di più l’importanza di disporre di processi doganali agili e la Commissione europea, in risposta a questa esigenza, ha proposto una nuova iniziativa per rendere più agevole, per le diverse autorità coinvolte nello sdoganamento delle merci, scambiare per via elettronica le informazioni trasmesse dagli operatori, che potranno presentare una sola volta le informazioni richieste per l’importazione o l’esportazione delle merci.
Si tratta del "sistema dello sportello unico doganale dell’UE" che ha lo scopo di rafforzare la cooperazione e il coordinamento tra le diverse autorità al fine di agevolare la verifica automatizzata delle formalità non doganali per le merci che entrano o escono dall’Unione.

L’iniziativa, che si svilupperà nell’arco dei prossimi dieci anni, attraverso una cooperazione rafforzata tra le autorità di frontiere consentirà di agevolare gli scambi commerciali, migliorare i controlli e ridurre gli oneri amministrativi per le imprese.

E-fatture: se c’è la ricevuta dello SdI si considerano emesse, anche se successivamente rigettate dalla Pa

Con il Principio di diritto n. 17 del 30 ottobre 2020 l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che, ai sensi dell’articolo 2, comma 4, decreto n. 55/2013, laddove la e-fattura per prestazioni di servizi dipendenti da contratti d’appalto emessa nei confronti della PA in deroga agli accordi contrattuali ma nel rispetto delle disposizioni del decreto IVA, si considera trasmessa per via elettronica e ricevuta dalle amministrazioni solo a fronte del rilascio della ricevuta di consegna da parte del Sistema di interscambio.
Ai fini dell’emissione, quindi, non rileva l’eventuale successivo rifiuto del documento da parte della PA.

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