Niente imposte per l’atto di rinegoziazione del canone di locazione

In una risposta fornita tramite la rivista telematica FiscoOggi l’Agenzia Entrate ha esaminato il caso di un proprietario di immobile che ha concesso una riduzione del canone mensile per i mesi mancanti alla fine di un contratto di locazione ed ha ribadito che, qualora le parti dispongano esclusivamente una riduzione del canone di un contratto di locazione ancora in essere, le imposte di registro e di bollo per la registrazione dell’atto non sono dovute. Questo anche quando la riduzione del canone venga concordata solo per un periodo di durata del contratto.

Se invece, dopo la registrazione dell’accordo che prevede la riduzione del canone per l’intera durata contrattuale, il canone viene riportato al valore inizialmente pattuito, il nuovo atto è soggetto a tassazione.

Il patto di famiglia e il passaggio generazionale dell’impresa: documento CNDCEC e FNC

Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e la Fondazione Nazionale Commercialisti hanno pubblicato il documento "Il patto di famiglia e il passaggio generazionale dell’impresa", che esamina un tema di grande attualità per la categoria, proprio per il ruolo che il commercialista ricopre, ossia di affiancare e supportare l’imprenditore nell’individuazione degli strumenti che consentano di raggiungere una più efficace e meno onerosa tutela del patrimonio familiare.

Il passaggio generazionale rappresenta infatti un momento importante per l’impresa perché, se non impostato nei tempi giusti, ne può compromettere il patrimonio economico e sociale.

Il documento è suddiviso in sei sezioni e si conclude con un approfondimento sugli aspetti che richiedono urgenti interventi normativi.

Agenti e rappresentanti di commercio: contributo a fondo perduto e calcolo del calo del fatturato

Con la Circolare n. 22/E del 21 luglio l’Agenzia delle Entrate fornisce nuove risposte ai quesiti degli operatori relativi al contributo a fondo perduto.

Uno dei quesiti riguarda la verifica della riduzione del fatturato per gli agenti e rappresentanti di commercio.
Come chiarito con la circolare n. 15/E del 2020, per il calcolo del fatturato e dei corrispettivi da confrontare al fine di verificare la riduzione prevista dalla disposizione normativa, poiché fa riferimento alla data di effettuazione dell’operazione di cessione dei beni o di prestazione dei servizi, dovranno essere considerate le operazioni eseguite nei mesi di aprile e fatturate o certificate, e che, conseguentemente, hanno partecipato alla liquidazione periodica del mese di aprile 2019 (rispetto ad aprile 2020).

Tuttavia, chiarisce l’Agenzia Entrate, in considerazione di quanto precisato in altro quesito contenuto nella stessa Circolare, per cui i soggetti in esame che producono reddito d’impresa possono comunque fruire del contributo a fondo perduto COVID-19, in relazione alle predette attività ammesse al contributo stesso, le indennità di fine mandato non rientrano nel calcolo in quanto riconducibili ad attività non ammesse al contributo.

Clicca qui per accedere alla Circolare.

Superbonus al 110%: la Guida dell’Agenzia Entrate

Come noto il Decreto Rilancio ha incrementato al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, a fronte di specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi di riduzione del rischio sismico, di installazione di impianti fotovoltaici e delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la guida “Superbonus 110%”, che fornisce indicazioni anche sulla possibilità di cedere la detrazione spettante o di richiedere al fornitore uno sconto immediato con la possibilità per quest’ultimo di cederlo ulteriormente.

La guida comprende anche una serie di FAQ con le risposte alle domande più frequenti sul tema.

È sempre l’atto alla registrazione a pagare l’imposta. Salvo eccezioni

Le modifiche apportate dai Bilanci per il 2018 e il 2019 sono costituzionalmente legittime. Ai fini della tassazione, è giusto prescindere dagli elementi extratestuali collegati al documento principale.

Con la sentenza n. 158/2020 la Corte costituzionale ha affermato il principio che, salvo i casi espressamente stabiliti dal testo unico in materia di imposta di registro, l’imposizione risulta essere sempre circoscritta agli effetti giuridici dell’atto presentato alla registrazione, senza che possano essere svolte indagini sugli effetti ulteriori.

Enti locali: pubblicata la versione definitiva dei documenti sulla revisione

Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili ha approvato, dopo un mese di consultazione, le linee guida per effettuare i controlli.
Si tratta, in particolare, della versione definitiva dei documenti di ricerca “La revisione negli Enti Locali: Quaderno I Approccio metodologico” e “La revisione negli Enti Locali: Quaderno II Strumenti operativi”, a cura del gruppo di lavoro “Attività di revisione negli Enti locali” Area Economia degli Enti locali.

Lo scopo dei testi è quello di fornire al revisore degli enti locali linee guida e strumenti operativi per effettuare gli innumerevoli controlli che la funzione impone, riducendo la probabilità di errore e contenendo il rischio di responsabilità.

Normativa Antiriciclaggio e applicazione alle società di revisione: documento Assirevi

Assirevi (Associazione Italiana delle Società di Revisione Legale) ha pubblicato il documento di ricerca n. 237, denominato Normativa “Antiriciclaggio”: applicazione alle società di revisione, aggiornato a luglio 2020, che illustra i diversi aspetti relativi agli adempimenti richiesti dal Decreto Antiriciclaggio da parte delle società di revisione contabile aventi incarichi di revisione su enti di interesse pubblico (EIP) e su enti sottoposti a regime intermedio (ESRI), ai sensi dell’articolo 7, comma 2, del Decreto Antiriciclaggio stesso, tenuto conto delle peculiarità del lavoro di revisione legale e delle specifiche indicazioni regolamentari emesse dalla Consob.

Clicca qui per leggere il documento.

5 per mille 2019: pubblicati (in anticipo) gli elenchi con le preferenze dei contribuenti

L’Agenzia delle Entrate, in anticipo rispetto al termine del 31 luglio previsto dall’art. 156 del DL Rilancio, gli elenchi per la destinazione del 5 per mille 2019, con i dati relativi alle preferenze espresse dai contribuenti nella propria dichiarazione dei redditi.
Gli elenchi di ammessi ed esclusi al beneficio, le scelte e gli importi attribuiti sono quindi già consultabili nella sezione dedicata del sito dell’Agenzia delle Entrate.

Qualche numero
Il totale degli ammessi comprende 58.636 enti, suddivisi in questo modo:

  • enti del volontariato (47.522);
  • associazioni sportive dilettantistiche (10.372);
  • enti impegnati nella ricerca scientifica (500);
  • enti che operano nel settore della sanità (106);
  • enti dei beni culturali e paesaggistici (112);
  • enti gestori delle aree protette (24).

In particolare ai Comuni, per il 2019, sono destinati 14,9 milioni di euro.

Relativamente alle preferenze espresse dai contribuenti il primo posto, anche quest’anno, è dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc), sia tra gli enti impegnati nel settore della ricerca sanitaria che tra quelli che operano in quello della ricerca scientifica.
Per la ricerca sanitaria, in particolare, le scelte espresse sono state oltre 412mila, con un importo totale che supera i 18,6 milioni di euro, mentre la ricerca scientifica, con le preferenze che superano 1 milione, si vede attribuire oltre 40 milioni di euro di beneficio. In totale, l’importo destinato all’Airc nel settore della ricerca scientifica e della ricerca sanitaria, ammonta a 58,6 milioni di euro, cui si aggiungono più di 7,7 milioni di euro per le scelte espresse nella categoria del volontariato.

Ricerca e sviluppo: in GU le regole operative del nuovo credito d’imposta

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 182 del 21 luglio 2020 è stato pubblicato il Decreto 26 maggio 2020 del Ministero dello Sviluppo Economico con le disposizioni applicative per il nuovo credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo, di innovazione tecnologica e di design.

L’art. 1, commi 198-207, della legge 27 dicembre 2019, n. 160 (Legge di Bilancio 2020) ha infatti ridefinito la disciplina del credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, ampliando il perimetro dell’agevolazione anche gli investimenti effettuati per l’innovazione tecnologica 4.0 e la transizione ecologica e altre attività innovative, quali quelle di design e ideazione estetica.

Le disposizioni operative contenute nel Decreto riguardano, in particolare:

  • la definizione delle attività di ricerca e sviluppo (art. 2), delle attivita’ di innovazione tecnologica (art. 3) e delle attività di design e ideazione estetica ammissibili (art. 4);
  • l’individuazione, nell’ambito delle attività di innovazione tecnologica, degli obiettivi di innovazione digitale 4.0 e degli obiettivi di transizione ecologica rilevanti per la maggiorazione dal 6 al 10 per cento dell’aliquota del credito d’imposta (art. 5);
  • la determinazione e la documentazione delle spese ammissibili al credito d’imposta (art. 6).

Bonus prima casa: l’utilizzo parziale dell’agevolazione può essere recuperato

Con la Risposta n. 223 del 22 luglio 2020 l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che il contribuente che non abbia potuto fruire per intero dell’agevolazione prima casa in sede di rogito notarile (la compravendita era soggetta ad Iva), può chiedere di poter utilizzare il residuo del proprio credito d’imposta in diminuzione delle imposte di registro, ipotecaria, catastale dovute per un secondo atto di compravendita.

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