Studi associati esclusi dal contributo a fondo perduto

Con la Circolare n. 22/E del 21 luglio l’Agenzia delle Entrate ha fornito nuove risposte ai quesiti degli operatori relativi al contributo a fondo perduto.

In una di queste l’Agenzia ribadisce che, come chiarito nella circolare n. 15/E del 2020, non sono inclusi tra i fruitori del contributo i professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria di cui ai decreti legislativi 30 giugno 1994, n. 509 e 10 febbraio 1996, n. 103.
Di conseguenza, gli studi associati composti da tali soggetti, non acquisendo propria autonomia giuridica rispetto ai singoli soggetti, restano parimenti esclusi.

Decreto Semplificazioni: le misure a favore delle imprese

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 178 del 16 luglio 2020 è stato pubblicato il Decreto-Legge 16 luglio 2020, n. 76 (il cosiddetto Dl Semplificazioni), recante misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale.

Il Provvedimento, in particolare, contiene:

  • Semplificazioni in materia di contratti pubblici ed edilizia (Titolo I);
  • Semplificazioni procedimentali e responsabilità (Titolo II);
  • Misure di semplificazione per il sostegno e la diffusione dell’amministrazione digitale (Titolo III);
  • Semplificazioni in materia di attività di impresa, ambiente e green economy (Titolo IV).

Relativamente a quest’ultimo punto il Decreto prevede una serie di misure utili per avviare un importante processo di sburocratizzazione del Paese e sostenere il sistema produttivo in questa fase di ripartenza dell’economia attraverso procedure più snelle e veloci.

Nuova Sabatini, Banda ultralarga, Digitalizzazione PA

Previsto l’aumento dell’importo erogato in un’unica soluzione, anziché nelle sei precedentemente previste, della “Nuova Sabatini” (contributi alle imprese per il rimborso di prestiti destinati a investimenti in beni strumentali) e la semplificazione dell’incentivo per le imprese del Mezzogiorno, con la possibilità di utilizzo dei fondi europei;

Introdotte misure per la velocizzazione dei lavori sulle infrastrutture di rete per le comunicazioni elettroniche e la banda ultralarga, prevedendo procedure autorizzative semplificate per gli interventi di scavo, installazione e manutenzione di reti in fibra e degli impianti radioelettrici di comunicazione;

Misure per l’innovazione, volte a semplificare e favorire le iniziative che riguardano le sperimentazioni mediante l’impiego delle tecnologie emergenti;

Disposizioni per favorire l’utilizzo della posta elettronica certificata nei rapporti tra Amministrazione, imprese e professionisti, con l’obiettivo di agevolarne l’operatività;
Semplificazione del sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici e riduzione degli oneri informativi a carico delle amministrazioni pubbliche, al fine di superare l’attuale segmentazione delle banche dati;

Procedure semplificate anche per la cancellazione dal registro delle imprese e per lo scioglimento degli enti cooperativi, al fine di assicurare che il registro stesso rappresenti fedelmente la realtà imprenditoriale operante sul territori.

Aumenti di capitale delle società quotate

È data la possibilità, fino al 31 aprile 2021, per le società per azioni quotate di prevedere aumenti di capitale in deroga rispetto alla disciplina del codice civile. In questi casi non si applica la cosiddetta maggioranza rafforzata del voto e la deliberazione è validamente assunta con il voto favorevole della maggioranza del capitale rappresentato in assemblea.

Green economy, tutela ambientale, reti energetiche

Il decreto introduce la razionalizzazione delle procedure di valutazione d’impatto ambientale (VIA) associate alle opere pubbliche e la razionalizzazione degli interventi nelle Zone Economiche Ambientali;

Previste semplificazioni in materia di interventi su progetti o impianti esistenti alimentati da fonti di energia rinnovabile, anche quelli in corso di incentivazione;

Semplificazioni delle norme per la realizzazione di punti e stazioni di ricarica per veicoli elettrici, al fine al fine di favorirne la diffusione nel territorio nazionale;

Introdotta una nuova disciplina sui trasferimenti di energia rinnovabili dall’Italia agli altri Paesi europei, con benefici per le casse dello Stato;

Semplificazioni anche per il rilascio delle garanzie pubbliche da parte di SACE a favore di progetti del green new deal;

Semplificazione dei procedimenti autorizzativi delle infrastrutture della rete di distribuzione elettrica a livello nazionale e locale, nonché delle reti energetiche nazionali che riguardano nello specifico sia gli interventi sulla RTN (Rete Trasmissione Nazionale) che la rete gas già individuati nel PNIEC (in particolare il “Tyrrenium”, il collegamento elettrico tra Campania, Sicilia e Sardegna).

La protesta dei Commercialisti: senza il rinvio delle scadenze costretti allo sciopero a settembre

E’ il presidente del Consiglio Nazionale dei Commercialisti, Massimo Miani, ad annunciarlo nel corso di una conferenza stampa svoltasi in Senato. Uno sciopero, se necessario a oltranza, nonché la promozione di azioni di disubbidienza, quali l’astensione dall’invio di dati fiscali in occasione delle prossime scadenze di settembre e successive.

"Se il Governo si mostra del tutto sordo alle ragionevoli richieste che avanziamo ci vediamo costretti a chiamare la categoria alla mobilitazione e a forme di protesta forti", ha affermato Miani. "Per questo", ha proseguito "appoggiamo in pieno le iniziative annunciate per settembre da tutte le sigle sindacali della categoria. È il momento di chiamare a raccolta i 120mila commercialisti italiani. Il loro responsabile impegno quotidiano al fianco di cittadini e imprese merita quel rispetto che la politica ci nega da troppo tempo".

"Il no alla nostra richiesta di rinvio dei versamenti del 20 luglio", ha proseguito Miani, "ha dell’incredibile. Di fronte ad un Paese in sofferenza, ad una categoria come la nostra oberata di lavoro, ad imprese con l’acqua alla gola per la crisi di liquidità che si trovano a fronteggiare, alle richieste di rinvio provenienti anche dal mondo imprenditoriale, l’esecutivo ha preferito alzare un muro. Il mondo delle partite Iva subisce con questa scelta un duro colpo, che dimostra un’imperdonabile disattenzione nei confronti delle sue esigenze. Scelte come questa del Governo dimostrano una sottovalutazione dello stato reale in cui versano le realtà produttive del Paese. Un quadro che ci spinge ad assumere iniziative di protesta importanti e a questo punto inevitabili. Il Consiglio nazionale dei commercialisti sarà pertanto al fianco di tutte le sigle sindacali di categoria quando a settembre i nostri iscritti saranno chiamati ad incrociare le braccia e a mobilitarsi".

Contestabilità del credito chiesto a rimborso decorsi i termini per l’accertamento: ordinanza Cassazione

La Corte di Cassazione, sez. Tributaria, con l’ordinanza n. 15525 del 21.07.2020 ha rimesso gli atti al Primo Presidente affinché valuti l’opportunità di rimettere alle Sezioni Unite la questione di particolare importanza circa la contestabilità, da parte dell’Agenzia Entrate, del credito chiesto a rimborso, decorsi i termini per l’accertamento.

Dopo che le precedenti corti di merito avevano dato ragione al contribuente, la Cassazione si chiede se sia lecito per l’Agenzia Entrate, decorso il termine di cui all’art. 57 del DPR 633/1972, trattandosi nel caso di specie di IVA, chiedere copia della documentazione a sostegno della richiesta di rimborso formulata in dichiarazione.

Da una parte l’incontestabilità della dichiarazione dovrebbe rendere irretrattabile il credito fiscale, dall’altra la tesi che i termini di decadenza riguardino solo l’accertamento di un credito dell’erario ma non di un suo debito.

Vedremo cosa diranno le Sezioni Unite, ma sicuramente lasciare margini temporali senza scadenza per le contestazioni dell’Ufficio non aiuta nessuno.

Per il testo integrale clicca qui.

Statistiche catastali 2019: online il report annuale dell’OMI

Sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate è stato pubblicato il report annuale dell’Osservatorio del mercato immobiliare con le Statistiche catastali 2019 riferite a tutto il territorio nazionale, e che comprendono anche lo stock immobiliare delle province di Trento e Bolzano, che gestiscono in proprio gli archivi censuari del Catasto.

Il report fornisce una sintesi completa sull’entità e le caratteristiche dello stock dei fabbricati, come censito nella banca dati del Catasto Edilizio Urbano.
Si tratta, in particolare, di informazioni che riguardano quasi 76 milioni di beni fra unità immobiliari urbane ed altre tipologie immobiliari che non producono reddito.

CLICCA QUI per accedere al report.

Contributo a fondo perduto: nuove risposte nella Circolare dell’Agenzia Entrate

Con la Circolare n. 22/E del 21 luglio l’Agenzia delle Entrate fornisce nuove risposte ai quesiti degli operatori relativi al contributo a fondo perduto come, ad esempio, come si calcola il calo del fatturato ai fini del contributo in determinate situazioni, se il contributo vale anche per le società in liquidazione, o ancora come restituire il contributo senza sanzioni in caso di errori.

Relativamente al primo quesito la Circolare illustra le modalità di corretta determinazione del calcolo del calo del fatturato in situazioni specifiche, come nel caso dei distributori di carburanti e degli agenti e rappresentanti di commercio. Vendono chiariti anche i dubbi nel caso di operazioni fuori campo Iva o di passaggi interni per le imprese che operano contestualmente in più attività.

In merito invece al secondo quesito il documento chiarisce che possono avere accesso al beneficio anche le imprese che hanno avviato la fase di liquidazione successivamente alla data di dichiarazione dello stato di emergenza Covid-19 (31 gennaio 2020), purché soddisfino i requisiti previsti dalla norma.

Clicca qui per accedere alla Circolare.

Bonus “prima casa”: per non perdere il beneficio il mancato trasferimento della residenza entro i termini di legge deve essere “inevitabile e imprevedibile”

In tema di imposta di registro, la fruizione delle agevolazioni cd. “prima casa” postula, nel caso di acquisto di immobile ubicato in un comune diverso da quello di residenza dell’acquirente, il trasferimento della residenza entro il termine di diciotto mesi dall’atto di compravendita, salva la ricorrenza di una situazione di forza maggiore sopravvenuta rispetto alla stipula, ravvisabile a fronte di impedimento oggettivo caratterizzato dalla non imputabilità, anche a titolo di colpa, inevitabilità ed imprevedibilità dell’evento.

Con l’ordinanza n. 10719 del 5 giugno 2020 la Corte di Cassazione ha però chiarito che il tardivo trasferimento della residenza dovuto al mancato rilascio dell’abitazione da parte dell’inquilino e al prolungarsi dei lavori di ristrutturazione può essere causa di perdita del beneficio “prima casa”.
I motivi legati al mancato trasferimento della residenza nei termini stabiliti dalla legge (18 mesi) devono infatti essere eccezionali ed inevitabili ed il mancato completamento in termini dei lavori di ristrutturazione, precisa la Suprema Corte, non rientra certo in tali ipotesi.

La Corte di Cassazione conferma il principio di scissione della notifica

Con l’ordinanza n. 15289 del 17.07.2020, la Corte di Cassazione, sez. V, conferma che per il notificante, in questo caso l’Agenzia delle Entrate, la notifica si perfeziona il giorno della spedizione e non in quello di ricevimento.

Nel caso di specie essendo il deposito della sentenza stato effettuato in data 1° luglio 2009 ed applicandosi l’art. 327 c.p.c. all’epoca in vigore, il termine ultimo per l’impugnazione è calcolato, ai sensi degli artt. 155, comma 2, e 2963, comma 4, c.p.c., "ex nominatione dierum" e quindi la decadenza si sarebbe verificata alla mezzanotte del 1° luglio 2010.
Dovendosi aggiungere però i 92 giorni costituiti dalla sospensione dei termini feriali del 2009 e da quella del 2010 il termine ultimo diventava il 1° ottobre 2010.
Poiché risulta che la notifica è stata avviata in data 1° ottobre 2010 (non 2011 come erroneamente indicato nell’ordinanza), per il principio di scissione della notifica (ex pluribus: Cass., 3755/2015; Cass., 27538/2017) l’appello deve ritenersi tempestivamente proposto.

Per il testo integrale dell’ordinanza clicca qui.

5 per mille: online gli elenchi degli iscritti che hanno presentato la domanda dopo il termine di scadenza

L’Agenzia delle Entrate ha reso disponibili i dati degli enti del volontariato e delle associazioni sportive dilettantistiche che hanno presentato la domanda di iscrizione al 5 per mille dopo i termini di scadenza, ossia dopo il 7 maggio 2020.

I soggetti che non hanno effettuato l’iscrizione per il 2020 entro il sopracitato termine, sempreché non siano presenti nell’elenco permanente degli iscritti, possono infatti ancora trasmettere la domanda telematica entro il 30 settembre 2020. Entro la stessa data, gli stessi devono inviare anche la dichiarazione sostitutiva nel caso in cui non fosse già stata trasmessa e versare un importo pari a 250 euro tramite il modello F24 ELIDE con codice tributo 8115.

Gli elenchi pubblicati sono due: il primo riguarda 300 Enti del Volontariato ed il secondo139 associazioni sportive dilettantistiche.

Corte UE: l’avvocato è un “soggetto Iva”

Con la sentenza del 16 luglio 2020, Causa C-424/2019, la Corte di Giustizia Europea ha chiarito che l’articolo 9, paragrafo 1, della direttiva 2006/112/CE del Consiglio del 28 novembre 2006, relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto, deve essere interpretato nel senso che una persona che esercita la professione di avvocato, e dunque una libera professione, deve essere considerata un «soggetto passivo», ai sensi di tale disposizione.

La Corte UE chiarisce inoltre che il diritto dell’Unione osta a che, nell’ambito di una controversia relativa all’imposta sul valore aggiunto (IVA), un giudice nazionale applichi il principio dell’autorità di cosa giudicata, qualora tale controversia non verta su un periodo d’imposta identico a quello di cui trattavasi nella controversia che ha dato luogo alla decisione giurisdizionale munita di tale autorità, né abbia il medesimo oggetto di quest’ultima, e l’applicazione di tale principio costituisca un ostacolo a che tale giudice prenda in considerazione la normativa dell’Unione in materia di IVA.

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