Per conservare l’agevolazione prima casa il secondo immobile deve essere adibito ad abitazione principale

La Corte di Cassazione Civile, con l’ordinanza n. 29392 del 13 novembre 2019 ha riaffermato il principio secondo cui il contribuente che, venduto l’immobile per il quale abbia usufruito dei benefici "prima casa" prima del decorso di cinque anni dall’acquisto, ne abbia poi acquistato un altro entro un anno dall’alienazione, può conservare l’agevolazione solo se trasferisce la propria residenza nel nuovo immobile, giustificandosi la differenza rispetto alla prima compravendita, relativamente alla quale è sufficiente stabilire la residenza nel comune ove è ubicato il bene, attesa l’intenzione del legislatore di non favorire operazioni meramente speculative.

Diritto camerale 2020: invariati gli importi

Nella nota n. 347962 dell’11 dicembre 2019 il Ministero dello Sviluppo Economico ha riportato le misure del diritto annuale camerale dovuto dalle imprese e dagli altri soggetti obbligati dal 1° gennaio 2020, che confermano quelle già dovute per l’anno in corso.

Commercialisti: importante sentenza del TAR delle Marche in tema di equo compenso

"Siamo di fronte ad una sentenza estremamente importante, che ci auguriamo possa essere da sprone per una rapida e piena approvazione dell’equo compenso per i professionisti italiani, colmando il vuoto apertosi anni fa con la dannosa eliminazione delle tariffe minime".
Queste le parole del presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani, in commento ad una sentenza del TAR delle Marche che ha accolto il ricorso dei commercialisti di Ancona, Pesaro e Urbino contro la Provincia di Macerata, che prevedeva un compenso di soli 2.000 euro annui per l’attività di revisione in una società in house.

In particolare, nell’ottobre 2018 la Provincia di Macerata aveva pubblicato un annuncio per l’acquisizione di candidature per la nomina dell’organismo di controllo (Sindaco unico) di una società in house, per un compenso annuo pari a 2000 euro oltre IVA e CPA.
Nel ricorso dei due Ordini territoriali dei commercialisti accolto dal Tar marchigiano si sosteneva che, tale compenso, violasse il minimo tariffario che, se determinato tenendo conto sia della parte riferibile all’incarico di revisore dei conti che a di quella riferibile all’incarico di sindaco di società, avrebbe dovuto ammontare ad oltre 7mila euro.

Clicca qui la nota del CNDCEC.

Commercialisti: entro il 20 dicembre il pagamento delle eccedenze contributive

Si ricorda che il prossimo 20 dicembre scade il termine per i Dottori Commercialisti per il pagamento della prima o unica rata delle eccedente contributive 2019.
A questo proposito la Cassa Nazionale dei Dottori Commercialisti, con un avviso pubblicato sul proprio portale, fa sapere che i bollettini MAV per il versamento sono disponibili nella sezione “Documenti” dei Servizi Online.

Indebita compensazione: è reato solo se risulta dall’F24

Con la sentenza n. 44737 del 5 novembre 2019 la Corte di Cassazione Penale si è espressa in tema di indebita compensazione (ex articolo 10-quater Dlgs. n. 74/2000) ed ha chiarito che, tale reato, si consuma al momento della presentazione dell’ultimo modello F24 relativo all’anno interessato e non in quello della successiva dichiarazione dei redditi, in quanto, con l’utilizzo del modello indicato, si perfeziona la condotta decettiva del contribuente, realizzandosi il mancato versamento per effetto dell’indebita compensazione di crediti in realtà non spettanti in base alla normativa fiscale.

Revisione legale dei conti 2019: pubblicati i primi 4 moduli del corso E-learning

Il Consiglio nazionale dei commercialisti informa che sono disponibili i primi 4 moduli del corso E-learning in materia di revisione legale dei conti 2019, utile ai fini dell’assolvimento dell’obbligo formativo. Il corso consente di acquisire tutti i 20 crediti richiesti per il 2019.

Collegandosi al sito www.commercialisti.it e cliccando sul banner “E-learning” si verrà indirizzati ad una sezione dedicata di Concerto, la piattaforma on-line per la per la formazione a distanza dei commercialisti.

I primi moduli pubblicati dono dedicati:

  • alla “Revisione legale nella crisi d’impresa”;
  • alla “Nuova definizione di crisi e insolvenza: soggetti coinvolti e tempistiche di recepimento”;
  • al “Collegio sindacale nella liquidazione giudiziale;
  • al “Principio SA 250 B – Le verifiche periodiche per la crisi d’impresa”.

I restanti moduli, precisa il Consiglio Nazionale, saranno disponibili nei prossimi giorni.

2020: tasso legale di interesse

Stabilito nella misura dello 0,05% in ragione d’anno, da Decreto MEF del 12.12.2019 pubblicato sulla GU 293 del 14.12.2019. La variazione ha effetto dal 1° gennaio 2020 e provocherà le conseguenti ripercussioni, ad esempio sul calcolo dell’usufrutto (dovrà essere emanato un successivo D.M.) ed in tutti i casi in cui gli interessi vengono calcolati al tasso legale (ad esempio nel caso di ravvedimento operoso per il pagamento tardivo di imposte etc.).

Per le agevolazioni “prima casa” il soppalco non è una soffitta

"Ai fini della individuazione di una abitazione di lusso, nell’ottica di escludere il beneficio cd. prima casa, la superficie utile deve essere determinata guardando alla «utilizzabilità degli ambienti» a prescindere dalla loro effettiva abitabilità, costituendo tale requisito, il parametro idoneo ad esprimere il carattere "lussuoso" di una abitazione. Ne consegue che il concetto di superficie utile non può restrittivamente identificarsi con la sola "superficie abitabile", dovendo il Decreto Ministeriale 2 agosto 1969, n. 1072, articolo 6, essere interpretato nel senso che è "utile" tutta la superficie dell’unità immobiliare diversa dai balconi, dalle terrazze, dalle cantine, dalle soffitte, dalle scale e dal posto macchine e che nel calcolo dei 240 mq rientrano anche i soppalchi".

Con questo principio di diritto la Corte di Cassazione, V Sezione Civile (sentenza n. 29643 del 14 novembre 2019), ha ritenuto erronea la pronuncia della competente Ctr che, nel caso in esame, aveva equiparato il soppalco di una abitazione alle soffitte, escludendolo quindi dal calcolo della superficie utile per determinare la qualifica di lusso dell’immobile.

Il Decreto Sisma approvato in via definitiva

Con 160 voti favorevoli, 119 contrari e nessun’astensione, l’Assemblea del Senato ha approvato in via definitiva, mercoledì 11 dicembre, il Ddl n. 1631 di conversione, con modificazioni, del Decreto-legge n. 123, recante disposizioni urgenti per l’accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici, nello stesso testo trasmesso dalla Camera ed approvato il 28 novembre scorso.
Per l’entrata in vigore si attende la pubblicazione del Ddl in Gazzetta Ufficiale.

Tra le misure previste il provvedimento dispone la proroga, fino al 31 dicembre 2020, dello stato d’emergenza dichiarato in conseguenza del sisma che ha colpito i territori delle regioni del Centro Italia colpite dal terremoto del 2016 (Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo) e contiene, inoltre, norme relative al terremoto in Emilia e a Ischia e all’emergenza maltempo a Venezia e Matera.

Obblighi di conservazione delle dichiarazioni fiscali: i chiarimenti dell’Agenzia Entrate

Con la Risposta n. 518 del 12 dicembre l’Agenzia delle Entrate chiarisce che la dichiarazione, trasmessa telematicamente all’Agenzia stessa dall’intermediario, può essere messa a disposizione del contribuente su una piattaforma internet o inviata al suo indirizzo di posta elettronica, ordinaria o certificata, previa “specifica richiesta” sottoscritta dal contribuente stesso.
Inoltre, precisano le entrate, la scelta fra l’invio per posta elettronica ordinaria o certificata può essere lasciata alla libera determinazione delle parti.

Una volta ricevuta la dichiarazione, qualora il contribuente intenda stamparla, firmarla e conservarla su supporto analogico, la stessa può, comunque, essere conservata anche in modalità elettronica senza applicare le regole specifiche del C.A.D., ma deve essere esibita esclusivamente su supporto analogico con sottoscrizione autografa.
Nel caso in cui, invece, il contribuente intenda conservare la dichiarazione esclusivamente in formato digitale, trattandosi di documento fiscalmente rilevante, devono essere applicare le regole del C.A.D., ossia i prescritti requisiti di sicurezza, integrità e immodificabilità del documento devono essere garantiti dalla firma digitale o da un altro tipo di firma elettronica qualificata o una firma elettronica avanzata, apposta dal contribuente stesso.

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